
Il sistema sanitario italiano ha affrontato diversi cambiamenti e sfide negli ultimi anni. Nel 2022, l’AIFA ha incluso il misoprostolo nell’elenco dei farmaci rimborsabili dal SSN per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) farmacologica, e sono state introdotte nuove strategie per promuovere la salute pubblica e l’equità nell’accesso alle cure, come nel Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.
Il “Rapporto sulla non autosufficienza” ha evidenziato che in Italia ci sono 2,6 milioni di persone non autosufficienti, di cui 2 milioni anziani, con un’assistenza domiciliare limitata al 5%. Inoltre, l’adozione di modelli socio-sanitari più inclusivi è un obiettivo fondamentale.
Il Ministero della Salute ha messo a disposizione guide per garantire la sicurezza dei pazienti, mentre il “Patto per la salute 2010-2012” ha previsto un finanziamento di 104,6 miliardi di euro per il SSN, con un incremento per il 2012.
L’Annuario Istat 2009 ha mostrato un aumento dei pazienti assistiti a domicilio, mentre la disponibilità di posti letto ospedalieri è diminuita. Il “Libro bianco” ha proposto un nuovo modello di welfare, personalizzato e proattivo, per ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud.
Il Piano sanitario nazionale 2009 ha destinato fondi per le cure primarie e palliative, oltre a investire in biobanche e sanità penitenziaria. Inoltre, il settore ospedaliero italiano ha affrontato la carenza di infermieri, con una crescente domanda di assistenza sanitaria a fronte dell’invecchiamento della popolazione.
Infine, l’Annuario Istat 2007 ha evidenziato un aumento delle patologie croniche, con un processo di deospedalizzazione in atto, favorendo l’assistenza domiciliare e i ricoveri in day hospital.
Le politiche sanitarie sono fondamentali per garantire a tutti il diritto alla salute, un diritto universale che non dovrebbe mai essere condizionato da fattori economici, sociali o geografici. Un sistema sanitario inclusivo e ben strutturato non si limita alla cura delle malattie, ma promuove anche il benessere collettivo attraverso la prevenzione. La sfida principale per ogni società è assicurare che le risorse sanitarie siano distribuite in modo equo, affinché tutti possano accedere alle cure. La medicina preventiva gioca un ruolo cruciale nel ridurre i costi a lungo termine per la collettività e nel migliorare la qualità della vita, educando le persone a comportamenti sani. La pandemia e le emergenze sanitarie globali hanno messo in evidenza quanto sia essenziale un sistema sanitario capace di rispondere tempestivamente, ma anche di prevenire in modo efficace. Le politiche sanitarie non possono più essere viste come una semplice gestione delle risorse; devono essere strumenti di giustizia sociale e di inclusività. Oggi, con l’avanzamento della tecnologia, anche le visite mediche online possono rappresentare un’opportunità importante, ma è fondamentale che l’accesso a queste risorse digitali sia garantito a tutti, senza lasciare indietro nessuno. In conclusione, la politica sanitaria deve continuare a essere centrata sull’individuo, sul benessere collettivo e sull’equità, affrontando le sfide contemporanee come la gestione delle risorse e le disuguaglianze sociali, con l’obiettivo di costruire un futuro in cui la salute sia realmente un diritto per tutti.